
The acronym “BARF” was first used by Debbie Tripp to distinguish those people who fed their dogs with fresh and raw meat and to distinguish between eating itself.
Literally “BARF” means: o Bones And Raw Foods.
The BARF diet consists of raw foods of animal origin, including bones and offal. For this we can also call it Raw Diet.
Making BARF however does not mean giving our cat raw meat to satiety or throwing leftovers from the table, but rather balancing a series of ingredients in order to try to simulate what it would eat in nature, in order to give our friend a complete and safe diet, but also satisfying and really beneficial for his health. "
I invite anyone reading this page to read and inquire elsewhere, possibly by contacting a veterinarian with experience in natural nutrition who will help you start in a balanced way.
I also invite you to read also articles regarding the doubts raised by vets opposed to barf, the possible dangers inherent in this type of diet, despite making a diet barf is absolutely possible and desirable, avoid 'do-it-yourself' as much as possible because damage in the long run can be serious and sometimes irreversible-_cc781905-5cde-3194_ bb3bbad-136 -5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_BARF or natural food, does not mean giving table scraps, nor random raw meat!
The acronym “BARF” was first used by Debbie Tripp to distinguish those people who fed their dogs with fresh and raw meat and to distinguish between eating itself.
Literally “BARF” means: o Bones And Raw Foods.
The BARF diet consists of raw foods of animal origin, including bones and offal. For this we can also call it Raw Diet.
Making BARF, however, does not mean giving our cat raw meat to satiety or throwing leftovers from the table, but rather balancing a series of ingredients in order to try to simulate what it would eat in nature, in order to give our friend a complete and safe diet, but also satisfying and really beneficial for his health. "
I invite anyone reading this page to read and inquire elsewhere, possibly by contacting a veterinarian with experience in natural nutrition who will help you start in a balanced way.
I also invite you to read also articles regarding the doubts raised by vets opposed to barf, the possible dangers inherent in this type of diet, despite making a diet barf is absolutely possible and desirable, avoid 'do-it-yourself' as much as possible because damage in the long run can be severe and sometimes irreversible-_cc781905-5cde-3194_bb3bbad-136 -5cde-3194-bb3b-136bad5cf58d_BARF or natural food, does not mean giving table scraps, nor random raw meat!
TUTTI I TESTI SONO DI PROPRIETA' DI KARIN PEDRONA -E' VIETATA L ' INTERA O PARZIALE RIPRODUZIONE DEI TESTI
Natural Power
La qualità inizia dal banco!
🥩 L' Acquisto
Il congelamento serve soprattutto per ridurre il rischio parassitario, ma la carica batterica della carne dipende da quanto è fresca al momento dell’acquisto.
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Una carne appena arrivata al macellaio o al supermercato avrà meno proliferazione batterica rispetto a una che è rimasta diversi giorni nel banco o in cella frigorifera.
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Puoi prenotare la carne in anticipo dal tuo macellaio di fiducia o chiedere in quali giorni arrivano le nuove forniture al supermercato: così sei sicuro di congelare un prodotto con carica batterica più bassa.
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Ricorda: più fresca è la carne al momento del congelamento, più sicura sarà al momento della somministrazione al gatto.
👉 Non basta solo congelare: la scelta della materia prima è il primo passo verso una dieta cruda sana e sicura.
⚠️ Congelare non è sterilizzare
Il congelamento non è una sterilizzazione: non elimina batteri come Salmonella o Listeria, e non è affidabile contro virus. Serve soprattutto per ridurre i parassiti (Toxoplasma, Anisakis, Sarcocystis) e fermare la carica batterica al punto in cui la troviamo al momento del congelamento
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Va detto in onestà che i gatti sono MOLTO più resistenti di noi ai batteri enterici, grazie all’acidità gastrica molto più forte e a un transito intestinale rapido, inoltre le patologie causate da Cryptosporidium, Sarcocystis e Toxoplasma sono molto rare.
Per questo quando si fa dieta barf o si da carne cruda è sconsigliato l' utilizzo concomitante della crocchetta che rallenta il transito
📩 per sapere come fare una dieta BARF sicura ed equilibrata - Scrivimi a Karin@barfcoach.it
⏱️ Tempi di congelamento
👉 Regola generale (uso domestico):
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Il congelamento riduce i parassiti solo se la temperatura arriva a cuore del pezzo.
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I tagli più spessi richiedono più tempo.
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Per prudenza: imposta il freezer che scenda a –20 °C o mantieni i tempi più lunghi.
Così il rischio si riduce al minimo e il tuo gatto può godere del crudo in sicurezza.
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🐔 Pollo/Tacchino → –20 °C · 72–96 h
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🐇 Coniglio → –20 °C · 72–96 h
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🐮 Manzo → –20 °C · 96–120 h
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🐑 Pecora/Agnello → –20 °C · 96–120 h (fino a 144 h se tagli spessi)
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🐐 Capra → –20 °C · 96–120 h
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🐟 Pesce (acqua salata) → –20 °C · 48–96 h (UE: 24 h a –20 °C o 15 h a –35 °C)
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💧 Pesce (acqua dolce) → –20 °C · 7 giorni
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🦑 Cefalopodi → –20 °C · 48–96 h
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🦐 Crostacei → –20 °C · 48–96 h
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🦪 Molluschi bivalvi → 🚫 solo cotti
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🐷 Suino/Cinghiale → 🚫 solo cotti
Nel Dettaglio:
Pollame e Coniglio → Toxoplasma gondii
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Pollame e coniglio possono ospitare cisti di Toxoplasma gondii.
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Studi indicano che il congelamento a –12 °C per 2–3 giorni o a –20 °C per 2–4 giorni inattiva gran parte delle cisti (Alizadeh et al., 2018; Gracia et al., 2022).
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Per uso casalingo si consiglia prudenzialmente: –20 °C per 72–96 h.
Manzo → Sarcocystis spp. e Toxoplasma
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Oltre a Toxoplasma, il manzo può ospitare Sarcocystis spp., parassita intracellulare più resistente.
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Studi recenti su ovini (Peris et al., 2024) raccomandano –20 °C per 96–144 h per eliminare le cisti.
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Raccomandazione pratica: –20 °C per 96–120 h.
Pesci → Anisakis e altri
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Pesci d’acqua salata: rischio Anisakis. La normativa UE (Reg. 1276/2011) impone: –20 °C ≥24 h o –35 °C ≥15 h.
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In casa, meglio 48–96 h per compensare le performance ridotte dei freezer domestici.
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Pesci d’acqua dolce: rischio Opistorchis, Clonorchis, Diphyllobothrium. Richiedono tempi più lunghi: –20 °C per 7 giorni.
Cefalopodi (seppie, calamari, polpi)
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Parassita principale: Anisakis.
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Stesse regole dei pesci: –20 °C per 48–96 h.
Crostacei (gamberi, scampi, aragoste, granchi)
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Rischio parassitario basso, ma possibili contaminazioni da Anisakis e batteri marini (Vibrio, Listeria).
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Congelamento riduce il rischio parassitario, non elimina batteri.
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Raccomandazione: trattare come pesce → –20 °C per 48–96 h.
Molluschi bivalvi (cozze, vongole, ostriche)
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Il rischio maggiore non sono i parassiti, ma virus e batteri accumulati per filtrazione: Vibrio, Norovirus, virus dell’epatite A.
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Congelamento NON li inattiva.
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Per l’uomo i bivalvi crudi sono un rischio documentato; per il gatto non ci sono prove solide, ma studi hanno trovato norovirus felini (FNoV) associati a diarrea nei gatti (Martella et al., 2015; Sumiyoshi et al., 2025).
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Vibrio è stato isolato anche in infezioni da ferita da morso di gatto, segno che il batterio può colonizzare i felini, pur senza prove forti di trasmissione alimentare.
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Raccomandazione: mai bivalvi crudi al gatto. Solo cotti o da fonti certificate.
Suino e cinghiale → divieto assoluto
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Virus di Aujeszky (pseudorabbia) → sempre fatale per gatti e cani.
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Congelamento non è misura affidabile: il virus può resistere settimane.
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Regola: mai carne suina/cinghiale cruda.
✅ SALVA LE SLIDE per avere a portata di mano la tabella dei congelamenti



